lunedì 31 gennaio 2011

Pdl: i militanti mobilitati contro la “persecuzione” di Berlusconi


E’ stato un fine settimana di mobilitazione per i militanti del Pdl bergamasco. Domenica mattina i piediellini di Osio Sopra ha organizzato in piazza Garibaldi una raccolta firme in sostegno del governo Berlusconi, nelle ultime settimane oggetto di un attacco serrato portato avanti da una parte della magistratura, dall’opposizione e da gran parte degli organi di stampa.

In tre ore un centinaio di persone hanno dato il loro contributo e la loro firma per questa simbolica iniziativa. A livello locale è stata una occasione per incontrare i cittadini e confrortarsi su vari temi, tra cui gli aumenti delle tasse sull’acqua, il taglio totale delle borse di studio, il mancato completamento delle rotonde. “Ovviamente l’amministrazione di Osio Aperta è troppo impegnata a portare avanti la sua campagna di disinformazione sulla Villa Andreani per pensare seriamente ad amministrare il Comune”, recita un comunicato. Inoltre gli osiensi si sono dimostrati particolarmente sensibili anche alla ferma condanna del volantino del Pd uscito nella giornata della memoria e che ritraeva ironicamente il campo di concentramento di Auschwitz in una vignetta contro Marchionne. Il buon senso della popolazione di ogni colore politico ha prevalso rispetto al gesto di pessimo gusto.

Un giorno prima, invece, ad Alzano Lombardo, il Pdl ha aperto la sede di Via San Pietro per accogliere tutti coloro che vorranno manifestare il loro sostegno al governo e al Presidente Berlusconi “vittima in queste settimane di un inaudita campagna diffamatoria nei confronti del Presedente del Consiglo dei Ministri della Repubblica Italiana”, sostengono i militanti. “Una persecuzione quella dei magistrati milanesi senza precedenti nella storia dei 150 anni dell’Italia Unita, per ritrovare barbarie simili bisogna risalire al ’600 all’epoca del processo dei giudici milanesi contro gli “untori” reso celebre dal Manzoni. Dove vennero condannati due innocenti come responsabili della diffusione della peste senza prove basandosi solo su calugne diffamazione e sull’uso della tortura, allora fisica oggi mediatica”.

Fonte Bergamo Sera

venerdì 28 gennaio 2011

Shoah, Berlusconi: non abbassare la guardia contro l’antisemitismo


"Undici anni fa, il Parlamento ha istituito in Italia la 'Giornata della Memoria'. Da allora, il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ricordiamo solennemente 'lo sterminio del popolo ebraico (la Shoah), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati'". E' il messaggio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione della Giornata della Memoria.

Aggiunge il premier: "La 'Giornata della memoria' e' un tributo doveroso alle vittime di quel tragico passato ma soprattutto un monito per il presente. Il ricordo e', infatti, il miglior antidoto affinche' quello che e' stato non si ripeta mai piu'. Noi tutti sappiamo che nei confronti del razzismo e in particolare dell'antisemitismo non si puo' abbassare la guardia. Negli anfratti dell'ignoranza cova ancora un odio cieco contro gli ebrei. Lo conferma la recente pubblicazione in un sito americano di una lista di personalita' italiane di religione ebraica additate come 'facce da cancellare'. Fatti cosi' gravi e preoccupanti confermano l'importanza del Giorno della Memoria e ci rafforzano nell'impegno a contrastare con determinazione i sentimenti antiebraici".

"Per questo, con l'Unione delle Comunita' Ebraiche italiane - annuncia Berlusconi -, abbiamo promosso in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria una Tavola rotonda sul pregiudizio antiebraico nell'epoca di internet".

"L'obiettivo e' condurre una riflessione sui rischi di diffusione attraverso la rete di stereotipi razzisti, mistificazioni e falsi storici. Inoltre, abbiamo avviato una campagna rivolta a tutti gli italiani per raccogliere nei nascenti Musei dell'ebraismo e della Shoah ogni documento relativo alle persecuzioni razziali, le pagine piu' buie del nostro passato. Io sono convinto che con l'arma della verita' e della cultura si possano vincere i pregiudizi antiebraici e ogni distorta lettura della Storia".

"Il messaggio che dobbiamo dare, soprattutto ai nostri giovani, e' che l'antisemitismo e' un sentimento disumano e ignorante. Perche' la persecuzione di un individuo e di una comunita' e' sempre ingiustificabile. Perche' le radici giudaicocristiane sono alla base della nostra Civilta' e dunque odiare gli ebrei significa disprezzare se stessi. Perche' il contributo di uomini politici, intellettuali, artisti e scienziati di origine ebraica e' stato determinante per la crescita del nostro Paese".

"A questo proposito - prosegue il premier -, nell'anno in cui celebriamo i 150 anni di unita' nazionale, e' giusto ricordare con particolare riconoscenza proprio l'impegno delle donne e degli uomini di religione ebraica nel Risorgimento e nell'Italia liberale. La nostra Civilta' e il nostro Paese devono molto agli ebrei. Per questo, a nome mio personale e del governo, voglio ribadire un nostro impegno assoluto: noi non lasceremo mai soli gli ebrei a combattere l'antisemitismo. E tutti insieme faremo in modo che dalla Giornata della Memoria possa scaturire una sempre piu' solida difesa contro ogni forma di razzismo. Questo affinche', come ha auspicato Elie Wiesel, il nostro passato non diventi il futuro dei nostri figli", conclude il presidente del Consiglio.

giovedì 27 gennaio 2011

Il Pd di Osio Sopra fa ironia sull'Olocausto


Oggi, 27 gennaio, è l'anniversario in memoria di tutte le vittime dell'olocausto probabilmente l'evento più sconvolgente di tutta la storia dell'umanità e come tale va ricordato, come monito perchè orrori simili non vengano più commessi.

Devo dire che con sgomento ho trovato oggi nella posta, come molti altri concittadini nella giornata odierna o nei giorni scorsi, un volantino del Partito Democratico di Osio Sopra, dove tra l'altro militano molti esponenti dell'amministrazione comunale di Osio Aperta, in cui è raffigurata una vignetta satirica proprio su Auschwitz, utilizzata per attaccare la Fiat di Marchionne.

Senza entrare nel merito della vicenda, e ricordando che la giornata della memoria si svolge il 27 gennaio proprio per ricordare la liberazione del tristemente noto campo di concentramento di Auschwitz, penso che si poteva davvero evitare soprattutto in questa giornata l'utilizzo di una immagine di questo tipo per attaccare un proprio avversario. Svilire in questo modo quello che quel campo rappresenta, con tutti i suoi orrori, ha ben poco di ironico.



Enzo Lorenzi

Consigliere Comunale di Osio Sopra per il Pdl

sabato 15 gennaio 2011

«Villa Andreani, c'erano tutti i soldi per acquistarla»


L'ex sindaco Ezio Cologni e l'ex assessore al Bilancio Massimo Monzani replicano all'attuale Giunta sulla questione Villa Andreani, al centro dell'ultimo Consiglio comunale.

L'acquisto di Villa Andreani di proprietà della parrocchia San Zenone era stato deciso dalla Giunta Cologni nel maggio 2009. Il mese dopo le elezioni e il cambio di amministrazione. L'operazione è stata quindi conclusa dall'attuale Giunta guidata dal sindaco Piergiorgio Gregori che nell'ultimo Consiglio ha puntato l'indice sulla mancanza di «copertura finanziaria» e gli «effetti negativi» (perdita di soldi) sull'operato della Giunta «condizionato da quella scelta».

Parola a Cologni

Cologni non ci sta: «Che l'acquisto di un immobile per un milione e 200.000 euro avvenuto due anni fa impedisca a chi governa ora di fare, mi sembra un'esagerazione – si legge nella lettera al nostro giornale –. Si dica meglio: sapevamo che nel 2004-2009 sono stati fatti grandi investimenti, ci siamo candidati, abbiamo vinto le elezioni, ma adesso non sapendo cosa fare e perdendo consensi, diciamo che la colpa del nostro fallimento è tutta di quella villa. Detta così è credibile».

Pronta anche la replica sulla copertura finanziaria: «Il Consiglio – prosegue – approva nel 2009 una delibera senza il parere positivo del responsabile del settore finanziario circa la copertura dell'acquisto? Siamo seri, inventiamoci qualcos'altro...». Poi Cologni si sofferma sulla «perdita di soldi»: «Frasi al vento senza specificare quali e quanti soldi. Dopo aver gestito per anni la quarta corsia dell'A4 con cavalcavia chiusi e cittadini disperati, piste ciclabili, cinque rotatorie, finanziato con 360 mila euro la più bella scuola materna e nido del circondario, sostenuto, non senza problemi con la società Autostrade per l'Italia, i nuovi impianti sportivi dell'oratorio, ridato dignità alle scuole e, dulcis in fundo, consegnato al patrimonio del Comune Villa Andreani, la più prestigiosa villa di Osio, mi sento dire che l'attuale Giunta si sente condizionata dalle mie scelte. Come la capisco».

L'ex assessore

Sulla stessa lunghezza d'onda Massimo Monzani, ora capogruppo di Osio 2000-Pdl in Consiglio: «Abbiamo assistito nell'ultimo Consiglio alla sagra di chi la spara più grossa contro la passata amministrazione, giungendo a sostenere che i precedenti amministratori avevano acquistato Villa Andreani solo per fare un dispetto alla nuova Giunta e lasciarle molti debiti».

Per Monzani «l'aspetto più assurdo è che ci si dimentica l'aspetto ideale che sottostava alla scelta di comperare Villa Andreani: portare al patrimonio comunale l'unica vera testimonianza architettonica di valore storico del paese».

«I soldi c'erano». Monzani contesta l'accusa di mancata copertura finanziaria. «I soldi c'erano e tutti. Non si comprende per quale ragione una ditta offra al Comune di acquistare l'area dell'ex depuratore, ne versi una cospicua caparra (177 mila euro, la metà del prezzo) quando Cologni è il sindaco e poi, guarda caso quando arrivano i nuovi amministratori, non si arriva più al rogito sino a che una malaugurata sentenza della Corte di Cassazione dichiara che la norma di legge che autorizzava i Comuni a rendere edificabili aree di propria proprietà è incostituzionale. Cosa è successo tra l'insediamento di Gregori e la sentenza che ha fatto perdere la possibilità di vendere l'area?».

giovedì 6 gennaio 2011

Berlusconi: si sono imborghesiti ma restano pur sempre comunisti


“I comunisti ci sono, esistono eccome e utilizzano i magistrati a loro vicini, perché mi considerano un ostacolo da eliminare, per arrivare al potere.” Lo afferma il presidente del Consiglio Berlusconi intervenendo telefonicamente alla registrazione della puntata di Kalispera, il programma condotto da Alfonso Signorini.

Parla di politica, ma non solo, il Premier sottolineando che i comunisti non sono scomparsi con la caduta del Muro di Berlino, “non sono cambiati e temo che non cambieranno mai'', ma precisa che ''gli italiani non si riconoscono in questa sinistra”.

“I nostri post comunisti – chiarisce Berlusconi - fanno finta di aver abitato su Marte e dicono di non essere mai stati comunisti, ma non hanno fatto i conti con il loro passato e con gli orrori di un'ideologia spaventosa. Ricordiamo sempre che è stata l'ideologia piu' disumana e criminale della storia dell'uomo e che ha prodotto solo miseria e disperazione e piu' di 100 milioni di morti ''.

Nel mirino del premier finisce Massimo D'Alema, mostrato da Signorini sulla copertina di un settimanale in vacanza a Saint Moritz con golf di cashmere: ''non è quello che può cambiare il cuore e il cervello della gente. I comunisti italiani hanno sperato che bastasse modificare il nome del partito per cancellare il passato, il trucco non ha funzionato perché sono rimasti gli stessi di prima con gli stessi pregiudizi e lo stesso modo di fare politica. È vero si sono imborghesiti, indossano capi firmati, scarpe fatte su misura, pasteggiano a caviale e champagne. Una volta andavano alla casa del popolo, adesso frequentano i salotti più chic, ma non hanno perso il vecchio vizio di mistificare la realtà e demonizzare l'avversario e calunniarlo cercando di farlo fuori, come fanno con me''.

martedì 4 gennaio 2011

Più federalismo per i Comuni. Dalla sinistra solo falsità e bugie.


Il Pd ha chiuso il 2010 con un bòtto, quello sui costi del federalismo fiscale - peraltro ripreso da tutti i quotidiani - che ha sparso allarmismo a piene mani, ma che contiene parecchie inesattezze. Sostenere infatti che attraverso la futura autonomia impositiva i Comuni avranno quasi 500 milioni di risorse in meno è una sciocchezza. Basta confrontare i dati degli esperti del Pd con quelli della Copaff (la Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale) che dà una lettura corretta degli effetti della riforma. I dati presi a riferimento dal Pd, infatti, non sono i trasferimenti effettivamente fiscalizzabili, ma le spettanze del Ministero dell'Interno.

Dunque, comparare i dati relativi alle spettanze che riguardano i singoli Comuni con il totale dei gettiti che potranno essere devoluti sulla base delle nuove imposte (tassa di registro, tasse ipotecarie, Irpef, reddito fabbricati, etc) è un metodo completamente sbagliato. Affermare poi che a essere maggiormente penalizzati sarebbero i Comuni dell’Aquila e di Napoli, che invece otterranno trasferimenti speciali, è un'altra valutazione totalmente sbagliata. Come ha spiegato il presidente della Copaff, Antonini, è vero che ci saranno dei Comuni che guadagneranno con la nuova imposta municipale e altri che perderanno, ed è altrettanto vero che quelli che ci guadagnano sono soprattutto al Nord. Il Pd ha però omesso di dire che è previsto un fondo perequativo che serve a garantire il passaggio dal vecchio sistema al nuovo.

Il vecchio è un sistema dove dodici miliardi di euro di trasferimenti statali vengono assegnati in base al criterio della spesa storica, cioè in base a quel criterio per cui tanto più spendi tanto più ricevi, tanto più sei inefficiente, tanto più sei premiato.

Il nuovo è un sistema semplificato, fondato non più sulla finanza derivata ma su quella autonoma, dove il criterio della spesa storica viene sostituito da quello del fabbisogno standard, ovvero dalla misurazione oggettiva, fatta per ciascuno degli ottomila Comuni italiani, della spesa media efficiente per erogare un servizio. Federalismo solidale significa garantire a tutti le risorse per i servizi, non quelle per perpetuare gli antichi sprechi. Se un Comune spreca bisogna chiamare le cose con il loro nome: in questo caso, con il nuovo meccanismo fiscale, il fondo perequativo e i fabbisogni standard, sarà necessario un percorso di rientro dalla spesa inefficiente, da effettuare in un tempo ragionevole, e questo ovviamente ricadrà sulle spalle delle amministrazioni che hanno fatto disinvolto uso della spesa clientelare.

Per quanto riguarda la fiscalità dei Comuni, lo schema di decreto è stato appena discusso dalla Commissione Bilancio del Senato, la quale ha evidenziato come l'obiettivo essenziale dello schema sia quello della massima possibile coincidenza tra cosa amministrata e cosa tassata, passaggio fondamentale per attivare nella trasparenza il circuito della piena responsabilizzazione delle realtà territoriali.

Tra le novità più importanti contenute nel decreto quello della creazione dell'Imposta Municipale, entro la quale confluiranno i gettiti di diversi tributi immobiliari, un'Imposta Municipale facoltativa e l'introduzione della famosa cedolare secca del 20 per cento sugli affitti. Una garanzia in più per i Comuni, e soprattutto per quelli virtuosi.

Da quest'ultima polemica, insomma, si capisce che il Pd non ha nessuna intenzione di cambiare le cose, fedele al motto "tassa e spendi" tanto caro alla sinistra da sempre.